Nell'America di Barack Obama, il
problema razziale è ben lontano dall'essere risolto. Lo dimostrano
le attuali vicende di cronaca, caratterizzate dai lunghi cortei di
protesta che sembrano riportarci indietro nel tempo, ma che invece
parlano di oggi. E pur partendo dal passato parla di oggi (e
all'oggi) anche il cinema, che negli ultimi due anni ha sfornato
pellicole inerenti proprio al tema dei diritti civili o a quello
della schiavitù. Da The Help di
Tate Taylor, al Lincoln di
Steven Spielberg; dal tarantiniano Django Unchained, ai
due film ( tratti da storie vere) che lo scorso anno hanno commosso
il pubblico statunitense: The Butler- Un Maggiordomo alla Casa
Bianca di Lee Daniels e 12 anni schiavo di Steve McQueen.
Due opere differenti ma al contempo simili, che andrebbero viste l'
una dopo l'altra.
12 anni schiavo, è la
storia di Solomon Northup (tratta dalla sua autobiografia datata
1853), uomo di colore nato libero, che nel 1841 viene rapito e
venduto come schiavo. Per i dodici anni successivi lotterà contro la
crudeltà dei padroni bianchi per rimanere vivo e tornare dalla
propria famiglia.
La lotta per la “sopravvivenza”
accomuna Solomon a Eugene Allen (The Butler), il “negro”
nato nelle piantagioni di cotone che, divenuto eccellente cameriere,
approderà alla Casa Bianca dove lavorerà per più di trent'anni
(dal 1957 al 1986) come maggiordomo, servendo ben sette presidenti.
Ma sempre con la speranza nel cuore che arrivi l'uomo giusto in grado
di cambiare le sorti della sua gente. La battaglia di Eugene ( il
nome nel film è stato cambiato in Cecil Gaines) è una rivoluzione
silenziosa, umile. Per questo motivo si scontra spesso con il figlio
Louis, deciso invece a combattere nelle strade a fianco di Martin
Luther King prima e con il movimento delle Pantere Nere poi. Solomon
invece, pur sopportando anche lui a testa bassa, spesso mostra il suo
carattere forte, a tratti arrogante, in quanto incapace di accettare
la sua condizione di schiavo. Lui che prima, da talentuoso musicista,
godeva di una vita di privilegi.
Due uomini diversi dunque
consapevoli però del fatto che, per sopravvivere, devono restare
invisibili. L'uno pensando solo a servire il Presidente (“Tu non
vedi niente, non senti niente. Devi soltanto servire”), l'altro
nascondendo il fatto di essere un uomo istruito (“Lavora e parla
meno che puoi”). Solo così Solomon riabbraccerà la sua
famiglia. E Cecil, garantirà benessere alla sua. Evitando la
sofferenza che aveva subito lui da bambino nei campi di cotone.
Al termine della visione dei due
film però, appare chiara una netta differenza tra i due
protagonisti. Mentre Cecil comprende l'importanza della protesta a
voce alta del figlio Louis più volte osteggiato, decidendo
infine di protestare al suo fianco e di lasciare “le catene”
della Casa Bianca, Solomon al contrario non sembra cambiato
dalla terribile esperienza subita. Egli rimane immobile, immutato.
Le didascalie a fine pellicola ci informano che il vero Solomon, una
volta tornato libero, si batterà per l'abolizione dello schiavismo.
Ma il Solomon cinematografico non sembra essere pronto per questa
battaglia. E' lo stesso uomo che abbiamo incontrato all'inizio del
film. In questo 12 anni schiavo manca il bersaglio, non
bucando lo schermo ma lasciando lo spettatore a contemplare un quadro
bellissimo e crudele ma apparentemente senza profondità.
Spettatore, che forse è più toccato dalla storia di Cecil, la cui
perseveranza, verrà alla fine premiata con l'elezione a Presidente
di Barack Obama (per sua stessa ammissione, il giorno più bello
della sua vita). The Butler, pur celebrando enfaticamente il
suo protagonista, ha anche il pregio di farlo senza eccessiva
retorica.
Difficile comunque non commuoversi
per le sorti di questi due uomini. In questo i due registi
afroamericani Steve McQueen e Lee Daniels non mancano il colpo. E non
sbagliano neanche la scelta del protagonista. Forest Whitaker
(Cecil) è magistrale nel regalare emozioni solo con uno sguardo.
Altrettanto bravo Chiwetel Ejiofor (Solomon) con un'interpretazione
solida e intensa. E il resto dei cast non è da meno. Entrambi ricchi
di nomi forti, in The Butler i cinque presidenti hanno tutti
il loro giusto spazio (dal compianto Robin Williams nei panni di
Dwight Eisenhower, al camaleontico Alan Rickman in quelli di Ronald
Reagan) La menzione speciale però va a Oprah Winfrey, qui moglie
devota di Cecil.
In 12 anni schiavo invece,
a farla da “padrone” è Michael Fassbender (attore feticcio di
McQueen), interprete del negriero spietato e compulsivo, Edwin Epps.
Da segnalare le ottime prove di Paul Dano, Benedict Cumberbatch, Paul
Giamatti e il piccolo (ma importantissimo) cameo di Brad Pitt, qui
anche produttore.
Palesemente confezionati per gli
Oscar 2014 , tra i due a spuntarla è stato 12 anni schiavo
che si è portato a casa ben tre statuette ( miglior film, miglior
sceneggiatura non originale e miglior attrice non protagonista,
andato a Lupita Nyong'o), Per The Butler nemmeno una
nomination ( io l'avrei data almeno a Forest Withaker).
Quale sia il miglior film tra i
due, ognuno lo giudicherà a modo suo. Personalmente consiglio la
visione di entrambi per l' importanza della tematica, vista da due
originali prospettive ( il nero libero divenuto schiavo, e il “negro
di casa”), e perché si tratta comunque di opere ben girate e
recitate.
Se è vero però che il film più
bello è quello che ti rimane negli occhi, nelle orecchie e nella
mente ancora molto tempo dopo la visione, di loro mi rimane ben poco.
Di The Butler, la grandissima umiltà del suo intenso
protagonista (bello poi rivedere Forest Withaker insieme a Robin
Williams, per chi come me ha amato Good morning, Vietnam !).
Di 12 anni schiavo, le splendide ( e crude ) immagini
pittoriche illuminate dalla fotografia di Sean Bobbitt, nonché il
bellissimo spiritual “Roll Jordan Roll”, cantato con
tutta la disperazione possibile da Chiwetel Ejiofor.
Poco o tanto che sia, per
l'importanza dei temi trattati, qualcosa in più sarebbe stato
gradito.
Guarda il trailer. The Butler-Un maggiordomo alla Casa Bianca :
"Roll Jordan Roll" : https://www.youtube.com/watch?v=mAZhQQN758g